Il cortometraggio documentario del regista e sceneggiatore sloveno Mako Sajko, incentrato sugli avvenimenti che si svolgevano lungo il confine italo-jugoslavo negli anni '60, descrive in un modo molto umoristico e leggero la vita nonché le amichevoli relazioni di vicinato in una zona di confine dove i due paesi svolgono quasi indisturbati uno scambio di merci. Con questo, il documentario sfata i miti sull'impenetrabile e stretto confine tra gli ex blocchi d’Oriente e Occidente, che negli anni è diventato noto come la "cortina di ferro".