Cinegiornale "La donna in Italia"
Nell'ambito del convegno Oriente/Occidente La frontiera nel cinema e nella storia, realizzato a maggio 2023 in collaborazione con il festival èStoria, la professoressa e ricercatrice goriziana Anna Di Gianantonio ha affrontato il tema sempre attuale del ruolo delle donne nella società. Con l'aiuto del materiale audiovisivo, abbiamo mostrato come lo status del gentil sesso in Italia iniziò a migliorare nel secondo dopoguerra. Questo momento storico è perfettamente rappresentato dall'cortometraggio documentario "La donna in Italia", che è stato realizzato nel 1958 nell'ambito dei cinegiornali della testata "La Settimana Incom".
"La Settimana Incom" è stata una serie italiana di cinegiornali, nata nell'immediato secondo dopoguerra sotto l'egida della casa di produzione cinematografica INCOM (Industria Corti Metraggi Milano). La serie rappresentava un leggero contrappeso ai cinegiornali dell'Istituto Luce di Roma, che ai tempi del fascismo portavano una nota spiccatamente propagandistica. I cinegiornali, della durata di circa 10 minuti, sono stati proiettati nelle sale cinematografiche prima dell'inizio della proiezione dei lungometraggi. Il contenuto originale dei documentari Incom era in gran parte incentrato sulla ricostruzione del paese italiano, allora ancora devastato dalla guerra, ma d'altra parte infondeva positività su un futuro radioso ed era alla portata di tutte le classi sociali.
All'inizio di maggio del 1958, nell'ambito delle Settimane Incom, esce un film documentario sotto un numero unico 1650 intitolato "La donna in Italia". A differenza delle altre edizioni, che si componevano di più contributi, questa era interamente dedicata ad un solo argomento.
Il contributo diretto da Giovanni Roccardi, della durata di poco più di sette minuti, colloca lo spettatore in un interessante momento storico, dove tradizione e modernità si mescolano in egual misura. Il cinegiornale presenta come la donna media nell'Italia degli anni Cinquanta sia da un lato già emancipata, ma dall'altro, nello spirito del tradizionalismo, sia ancora fortemente legata ai suoi ruoli "reali". Il personaggio della donna è presentato nel film documentario come completamente uguale in una società che fino ad allora era quasi esclusivamente di dominio maschile. Le donne vengono mostrate correndo al lavoro la mattina, occupando ruoli di primo piano nelle aziende e persino pilotando aeroplani. In Italia i valori tradizionali erano ancora vivi negli anni '50, e questo è chiaramente mostrato in questo documentario nelle scene di laboriose casalinghe che si prendono cura della casa e crescono coscienziosamente i propri figli. In questo modo, il film documentario diventa più equilibrato e celebra così le capacità e le conquiste della donna moderna in modo più obiettivo da diverse angolazioni.
Anna Di Gianantonio è una studiosa e ricercatrice dell’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea del FVG. Per i suoi studi ha utilizzato le fonti orali e si è occupata prevalentemente di storia delle donne durante il fascismo e nella Resistenza e della storia degli operai e delle operaie nel territorio isontino dal fascismo al secondo dopoguerra. Con la LEG nel 2000 ha pubblicato Gorizia operaia. I lavoratori e le lavoratrici isontini tra storia e memoria 1920—1947. Assieme a Gianni Peteani, invece, ha pubblicato Ondina Peteani. La lotta partigiana, la deportazione ad Auschwitz, l'impegno sociale: una vita per la libertà (edizione Mursia, Milano 2011). Nel 2016 è uscito il volume scritto con Marco Puppini e Nerina Fontanot Contro il fascismo oltre ogni frontiera (edizione Kappa Vu, Udine). Ha curato l’inquadramento storico del diario di Maria Antonietta Moro, Tutte le anime del mio corpo. Diario di una giovane partigiana 1943—1945 (edizione Iacobelli, 2014). Con Gianni Peteani ha pubblicato Ich bin Schwanger (Sono incinta, edizione IRSREC 2020).
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