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Identita' incrociate e dissolvenze culturali

02.04.2025

TAVOLA ROTONDA  - 10. 4. 2025 alle 17:30 presso il Palazzo del Cinema (Piazza della Vittoria 41, Gorizia)

"l'identità culturale delle comunità di confine come risorsa per una prospettiva futura nell'Europa dei popoli"

ospiti: Stefano Lusa, Varja Močnik, Sergio Toffetti, Marta Verginella

a cura di Donatello Fumarola

I confini chiudono un paese, una cultura, da una parte, ma nello stesso tempo sono la porta d'ingresso di altro, di ciò che sta al di là, e sono automaticamente esposti a una relazione di prossimità con questo "altro" che spesso viene strumentalizzata conflittualmente.

Storicamente i confini sono mobili, avanzano, retrocedono, guidati dal potere delle armi e delle strategie politiche. Questa mobilità, questa fluidità, fa sì che le zone di frontiera siano anche il frutto di stratificazioni culturali che, al di là delle tentazioni nazionaliste, non possono che rappresentare una ricchezza per una comunità. Soprattutto nell'Europa "dei popoli" che unisce culture cosi diverse tra loro e ambisce alla coesistenza pacifica, questo elemento rappresenta un'opportunità identitaria che non può esser ridotta a una singola cultura (che poi le culture - basti pensare per esempio a quella italiana, contaminata nei secoli da così tante influenze - non sono mai monolitiche, ma al contrario sono complessità dinamiche che si sviluppano e cambiano nel tempo).

La frontiera tra Italia e Slovenia è stata fronte di guerra, territorio di scambio nelle strategie geopolitiche che sono seguite alla seconda guerra mondiale, oggetto di rivendicazione da parte delle entità politiche che si sono avvicendate nella Storia e di propagande incrociate, luogo di convivenza di comunità diverse per lingua e tradizioni, spazio di coesistenza e di attraversamento. Da una parte barriera, dall'altra trampolino.

Alla tavola rotonda, concepita come un momento di scambio e dialogo, abbiamo invitato personalità provenienti dalle diverse sfaccettature comunitarie della macroregione frontaliera (dalla sorgente dell'Isonzo fino alla punta dell'Istria), perché crediamo che il multiculturalismo sia la strada migliore che l'Unione Europea e le comunità che le danno corpo debbano percorrere per garantire un futuro agli esseri umani che vivono in questa terra.

Ospiti:

Stefano Lusa

Stefano Lusa (1968) è uno storico, noto soprattutto come giornalista di Radio Capodistria e editorialista del Dnevnik. Ha conseguito il dottorato di ricerca in storia delle società contemporanee presso l'Università di Torino sotto la guida di Jože Pirjevac. È autore di numerosi articoli sulle relazioni tra Slovenia e Italia e sul processo di democratizzazione della Slovenia.

 

 

Varja Močnik

Varja Močnik ha completato gli studi di regia cinematografica e televisiva a Lubiana, in Slovenia, e da allora ha dedicato la sua vita al cinema. Ha lavorato comeregista televisiva per un decennio e ha diretto diversi film, l'ultimo dei quali è il documentario musicale LP film Buldožer – Pljuni istini u oči (Film LP Buldožer – Sputa la verità negli occhi) (2017). Ha iniziato a scrivere di cinema e successivamente ha collaborato con la Cineteca Slovena come curatrice (2014–2022). Lavora sin dall'inizio per il Festival Internazionale di Cinema Kino Otok – Isola Cinema, ricoprendo vari ruoli, ed è stata selezionatrice del programma cinematografico per l'ultimo decennio (dal 2013 a oggi). Dal 2020, tiene corsi di Storia del Cinema alla Scuola delle Arti dell'Università di Nova Gorica. Crede fermamente nella libertà di espressione cinematografica e ama il cinema in tutte le sue forme e generi.

 

 

Sergio Toffetti

Sergio Toffetti Storico del cinema, ha curato retrospettive sul cinema italiano alla Cinémathèque Française di Parigi (1996-2016). Importante la sua esperienza al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, dove è stato vice direttore, conservatore, coordinatore. Ha seguito il restauro di oltre 200 film italiani, da Roma città aperta a Carmelo Bene a Per un pugno di dollari. Nel 2003 apre la Scuola di Cinema d'Animazione e, nel 2006, l’Archivio Nazionale Cinema Industriale di Ivrea (1998-2017). Ha collaborato con la Biennale di Venezia, Torino Cinema Giovani, Festival di Spoleto, Centre G. Pompidou di Parigi, National Film Archive di Tokyo, MoMA di New York. Ha pubblicato numerosi saggi sul cinema italiano e internazionale e sull'archivistica del cinema. Ha insegnato presso le università di Sorbonne-Paris III, Roma III, Camerino, Politecnico di Torino, Sapienza di Roma. 

 

Marta Verginella

La prof.ssa Marta Verginella è professoressa ordinaria che insegna Teoria della storia presso il Dipartimento di Storia della Facoltà di Filosofia dell'Università di Lubiana. Dal 2017 al 2022 ha diretto il progetto europeo ERC Eirene, incentrato sul tema delle donne nel dopoguerra del XX secolo nell'area nord-orientale del Mediterraneo. I suoi ambiti di ricerca spaziano dalla storia sociale, agli studi sulla memoria, agli studi di confine, agli studi nazionali, alla storia delle donne e di genere, nonché alla storia orale. Come docente ospite, ha insegnato in numerose università europee e negli Stati Uniti. Nel 2019 è stata borsista presso il Remarque Institute della New York University. Tra le sue ultime opere, scritte o curate, si trovano: Slovenka: primo giornale femminile (1897-1902), Lubiana 2017; Donne e confini, Roma 2021; Donne e confini tra passato e coronavirus, Lubiana 2022; Women, Nationalism, and Social Networks in the Habsburg Monarchy, 1848–1918, Purdue 2023; Užaljeno maščevanje (con O. Luthar e U. Strle), Lubiana 2023; Women and Work in the North-Eastern Adriatic (a cura con U. Strle), Vienna 2025.

 

 

Donatello Fumarola

A cura di Donatello Fumarola. Dal 1999 al 2021 è stato tra gli autori del programma tv di Rai 3 Fuori Orario cose (mai) viste. Per anni ha scritto di cinema per la rivista filmcritica, per il quotidiano il manifesto, per il settimanale nòva/il sole 24 ore, tenendo una rubrica mensile sulla rivista rock Blow Up. Nel 2013 ha pubblicato un Atlante sentimentale del cinema per il XXI secolo, in duo con Alberto Momo (con cui ha fondato, nel 2015, Zomia, società che ha fatto uscire in Italia film di Lav Diaz, Pedro Costa, Tariq Teguia, Julio Bressane), vincendo il premio Limina/FilmTV per il miglior libro di cinema dell’anno. Ha collaborato – come produttore, e come attore – con Amir Naderi, Jean-Marie Straub, Enrico Ghezzi, Tonino De Bernardi, Ado Arietta, Amos Gitai. Per la televisione ha diretto due episodi (il primo e l’ultimo) della mini-serie Zaum – andare a parare (andato in onda su Rai3 nel 2011). E’ co-autore della sceneggiatura del film Monte (2016) diretto da Amir Naderi, premiato a Venezia e selezionato tra i “Contenders 2016” al MoMA di New York.

 

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L’arte cinematografica come strumento per superare i confini

09. 04. 2025

Alcuni confini sono visibili, altri invisibili. Alcuni dividono, altri uniscono. La regione di confine tra Slovenia e Italia è stata per secoli teatro di intrecci culturali, svolte storiche e destini umani. Possiamo guardare la storia attraverso il cinema e comprenderla attraverso l’arte? Kinoatelje  ha il piacere di presentare Oriente Vzhod/Occidente Zahod – La frontiera nel cinema e nella storia, all'interno del programma ufficiale della Capitale Europea della Cultura 2025 a Nova Gorica e Gorizia. La retrospettiva si propone di indagare la storia della regione di confine tra Slovenia e Italia, attraverso una ricca selezione di film realizzati dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, per riflettere sul significato della convivenza su una linea di frattura tra popoli, ideologie e mutamenti storici.

Saluto inaugurale per la retrospettiva: Stojan Pelko e Vlado Škafar

09. 04. 2025

Siamo ormai nel pieno del nostro anno di Capitale europea della cultura, e credo sia il momento giusto per guardare al nostro percorso e mettere a confronto le diverse discipline e le tante sezioni del programma. Mi sento di poter dire che Cinecittà, come abbiamo chiamato il nostro insieme di progetti cinematografici, audiovisivi e di animazione, è tra quelle realtà che stanno producendo risultati tangibili sia qui da noi che oltre i nostri confini. E quando dico “qui da noi”, non mi riferisco solo al Goriziano o alla Slovenia, ma all’Europa intera.

Superare i confini attraverso il cinema – Andrej Šprah

09. 04. 2025

I club cinematografici giocano un ruolo fondamentale nella formazione delle pratiche cinematografiche, delle culture e delle politiche, poiché sono spazi per discussioni intense in cui nascono nuove idee. Questi club spesso si evolvono in istituzioni, sebbene l’istituzionalizzazione non sia sempre necessaria.