Aljoša Žerjal: »No al bilinguismo«
Aljoša Žerjal, sloveno nato a Servola nel 1928, sin da giovanissimo ha immortalato il mondo esterno attraverso un obiettivo. Il cineasta amatoriale, che in passato ha fatto riprese soprattutto in 8 mm, con le sue opere ha ottenuto numerosi successi e premi, documentando con sensibilità la vita quotidiana e presentando spesso al pubblico locale anche l’esotismo dei suoi viaggi in giro per il mondo.
Nel 2003, quando ha ricevuto il premio Darko Bratina nell’ambito del festival Omaggio a una visione, il suo variegato opus è stato presentato al pubblico transfrontaliero. Nel 2018 il Kinoatelje è stato onorato di ricevere in dono tutta la produzione di Aljoša Žerjal per conservarla permanentemente. Il lascito include materiale non montato, produzioni concluse, pellicole (Super8, 8 mm, 16 mm) e DVD.
Proprio tra il materiale non montato è stata rinvenuta una scatola con la scritta autografa di Žerjal “No al bilingiusmo”. Una frase che riporta alla mente gli onnipresenti attriti nella provincia di Trieste e nel territorio confinario, dove il bilinguismo spesso resta un tema scottante. Oltre a importanti filmati sulle proteste dell’estrema destra a Trieste, questa “scatola” ci svela molto di più. Le cerimonie in memoria dei caduti, una significativa adunata nella Risiera di San Sabba, un’ampia documentazione del folklore socio-politico, il tutto armonizzato da scene che raffigurano la bellezza del territorio di confine, della sua gente e della sua architettura (Carso, Benecia…).
Nel processo di digitalizzazione della pellicola 8 mm sotto la guida attenta dei giovani esperti della Camera Ottica sono stati realizzati 104 minuti di importante materiale documentaristico che rivalorizza l’opera di Žerjal e offre allo spettatore uno sguardo sulla tradizione e le tematiche del vivere lungo il confine.
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L’arte cinematografica come strumento per superare i confini
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Saluto inaugurale per la retrospettiva: Stojan Pelko e Vlado Škafar
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